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      Certo questi contatti, in un ambiente che presentiva, nel suo fervore, l'imminenza d'una tempesta europea, e seguiva con ansia, quando non contribuiva a provocarla, la crescente agitazione degli spiriti in Francia e in Italia, non furono senza esercitare una immensa influenza su Pisacane; il quale nel contempo impiegava le troppe ore d'ozio nella intensa lettura di libri e di giornali, come se gli tardasse, in quell'anno cosí tipico di vigilia, di farsi d'urgenza una coscienza politica.
      E infatti, mentre sui primi del '47 Pisacane č ancora un napoletano qualunque, alieno dalle cose politiche e tutt'al piú, come ufficiale, voglioso di complicazioni europee per avere finalmente occasione di smettere la monotona vita di guarnigione, e di provare, coi rischi, l'ebbrezza di una guerra, sui primi del '48 egli č giŕ un fervido patriota «italiano», con idee sue, fisime sue, programmi suoi. La sua esperienza nel '47 dové dunque essere piena e ricca e rettilinea: molti i discorsi uditi, sí, e le cose vedute e lette sui libri; ma molta, e seria, e profonda, altresí, la riflessione sua, diretta e originale, seppure i suoi interessi e la sua coltura lo portassero, com'era naturale del resto, a considerar le cose europee segnatamente come un problema di equilibrio di forze, sotto l'aspetto militare cioč. Col che non s'esclude che spunti d'idee politiche, impulsi di opposizione, fremiti di simpatia per le vittime della tirannia non lo avessero agitato di quando in quando anche negli anni precedenti(14); né che, militare di professione, non avesse potuto prospettarsi il problema tecnico della indipendenza d'Italia; ma certo non era mai salito, ancora, dall'episodio alla visione generale, né dalle singoli questioni militari o politiche alla grande questione che appassionava in quel tempo le élites delle classi colte italiane; adorava, sí, in tutti i suoi aspetti la libertŕ, ma queste avvertite, anzi impellenti esigenze di libertŕ non gli avevano dato per anco figura e impostazione di liberale: tutt'al piú, di ribelle.


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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