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      Sembra si sian riuniti in quel luogo come a una specie di gran congresso dei rappresentanti d'ogni sezione del partito italiano, per stabilire il programma dell'azione avvenire, innanzi di sparpagliarsi di nuovo — come faranno a principiar dal settembre — giú giú per la penisola inquieta, a lavorar di dettaglio.
      Come vive Pisacane a Lugano? Probabilmente se ne sta ritirato, bisognoso ancora di riguardi e di cure pel braccio ferito(28); comunque, ridda di conoscenze nuove (di particolare appoggio e conforto gli è senza dubbio il ritrovarsi e poi via via stringersi in deferente amicizia con Carlo Cattaneo, che nel novembre, di ritorno da un'infruttuosa missione diplomatica, si ritira nella villetta della Castagnola presso Lugano) e, appassionato come egli è delle discussioni, certo finisce col passare anche lui, come i piú fanno, qualche ora del giorno nei pubblici animatissimi ritrovi dell'emigrazione italiana.
      Un corrispondente della torinese Opinione cosí descrive quelle giornate: «Alla mattina si va ad un caffè della piazza, ove si trovano per tempo gli affamati di notizie», per leggere i giornali: dopo di che «si va all'ufficio del Repubblicano, se si ha avuto il privilegio di essere stati presentati al redattore in capo, e là coi giornali della redazione uno si sbrama un pochino la fame... Ritornato sulla piazza della Riforma vedi qua e là varii gruppi di persone, parte civili, e parte ex militari; t'aggiri fra quelle, e la parola tradimento ti suona sí spesso agli orecchi, come a Milano negli ultimi due mesi la parola aristocratico.


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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