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      Facile cosa è criticare la condotta del giuoco quando, a partita ultimata, gli avversari buttan sul tavolo le carte che tenevano in mano; ma Pisacane aveva con acutezza suggerito, innanzi l'apertura del giuoco, qualche mossa importante e, comunque, mostrato quali dovessero ad ogni costo evitarsi. C'era dunque della stoffa in questo petulante ufficialetto inferiore, che per la seconda volta osava infrangere la disciplina gerarchica, offrendo in alto non richiesti consigli.
      Capitolo quartoDifesa di Roma
     
      L'immensa suggestione che l'iniziativa di Roma — repubblica, abolizione del poter temporale dei Papi, riconoscimento della missione religiosa della Chiesa — esercitò sugl'italiani del tempo, non può spiegarsi considerandone soltanto le ripercussioni dirette d'ordine religioso e politico, sia che precipitasse da un verso l'attuazione degli estremi ideali civili dei ceti progressisti, sia che consumasse dall'altro una profanazione inaudita agli occhi della grande maggioranza della popolazione: v'è qualcosa di piú. V'è il fascino irresistibile di Roma. Chi era allora, chi è oggi che non senta la incomparabile solennità della parola di Roma, dove ogni idea come ogni pietra, cui grava il peso dei secoli, assume grandezza? In una città dove anche i tuguri nascondon forse nelle fondamenta un tempio, accade infatti che lo scherzo figuri una satira e il dramma assurga a tragedia; su quella ribalta anche un istrione rischia d'esser scambiato per attore immortale. Eroi e avventurieri, santi e briganti, ideali e pretesti vi si confondono spesso, ché su tutti Roma riflette la sua luce, una luce propizia alla formazione dei miti.


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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