Pagina (121/502)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      È stata una cosa incomprensibile, e credo unica; io stessa ne sono imbrogliata né so ben capirla... il certo si è che mi ha cagionato solo immenso dispiacere, e molto volentieri cancellerei dalla mia vita questi ultimi due mesi, che mi hanno fatto perdere tutta l'illusione della superiorità ch'io supponeva avere nel mio carattere. L'anello e i tuoi capelli una sola volta pensai di toglierli, ma riflettendo ch'essi altro non erano che l'emblema di dolce memoria, e come mai mi è dispiaciuto il rammentarmi del passato, cosí li ho tenuti non provandone alcuna impressione. Io ho creduto necessario, senza punto far leggere le tue lettere, dirne qualche idea giusta che tu avevi per questo malaugurato affare, ciò che ha indotto il tuo amico ad allontanarsi, non trovando altro rimedio per dimenticarmi, ed io ho approvato con grande soddisfazione, perché sicuro ci saressimo perduti entrambi, continuando stare sí vicini. Ti confesso che per due giorni fui dolentissima della sua partenza, ma ora la morale, la ragione, e l'affetto che nutro per te non mi fa quasi piú accorgere ch'io avessi potuto pensare di amare un'altro...»
      Si vorrebbe non credere: Enrichetta, che ha abbandonato marito e figli per seguir Pisacane, Enrichetta, la Nightingale della repubblica romana, la donna onorata dal Mazzini, innamorata di un altro, dimentica d'ogni sua dignità? Dovremo dunque pensarla donna leggera, instabile, colpevolmente volubile negli affetti? Persuaderci che da lei Pisacane, anziché forza e serenità per la sua dura vita, abbia attinto amarezze e delusioni?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





Enrichetta Pisacane Enrichetta Nightingale Mazzini Pisacane