Pagina (126/502)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma allora perché la spaventa la prospettiva di tornare con lui? È un soliloquio, sono i pensieri e i dubbi e le ipotesi che ogni persona che ama si pone e si discute e scaccia e riprende cento volte al giorno: è la vita dell'anima. Ma Enrichetta è troppo sincera: trascrive queste notazioni intime, che svaporan di solito nel nulla, su fogli di carta e le trasmette al compagno. Forse è un'abitudine loro, di dirsi tutto, anche quello che molti non dicon neppure a se stessi.
      Lo so: sarebbe assai piú edificante se dal '47 in poi Enrichetta ci si mostrasse sempre a fianco del suo compagno, fedele, innamorata, modesta, contenta di tutto, anche del perpetuo errare; lo so, la crisi del '50 attesta una debolezza. Ma una macchia, ecco il punto, non è. Prova ne sia la deferenza affettuosa che circonderà sempre Enrichetta(81), prova il perdurare della fraterna amicizia tra Pisacane e Cosenz.
      Era poi senza colpa Pisacane? Chi sa. Come tutti gli uomini cui brucia in cuore una grande passione — per la politica, per la scienza o per l'arte — egli aveva forse vissuto fino allora unicamente preso da quella, travolto nel gorgo dell'attività politica; dedicando, forse, troppo poco di sé, della sua intimità spirituale, alla compagna, alla quale, quando l'aveva strappata alla famiglia, egli aveva pur promessa una vita comune, nel piú profondo significato dell'espressione. Era andato in Algeria, e l'aveva lasciata a Marsiglia; poi la ferita, la tumultuosa parentesi dell'esilio in Svizzera, la breve permanenza in Piemonte, i mesi febbrili di Roma, la prigionia, Ginevra, Losanna, Lugano, poi Londra.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





Enrichetta Enrichetta Enrichetta Pisacane Cosenz Pisacane Algeria Marsiglia Svizzera Piemonte Roma Ginevra Losanna Lugano Londra