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      Come anche che s'adunasse piú volte con altri emigrati per leggere e commentare quella Filosofia della rivoluzione del Ferrari, che sotto il grave pondo e dello stile e della mole e nonostante l'esposizione prolissa, serbava anche ai profani pagine suggestive e piene d'interesse, specialmente laddove trattava del problema sociale.
      A Genova eran poi biblioteche e giornali; e i giornali a quel tempo erano di solito, prima che fogli stampati, salotti politici e letterari.
      Ancora nel '51 si costituí un Comitato dell'emigrazione italiana, indipendente da quello ufficiale funzionante a Torino. Pisacane di certo se n'interessò, tanto piú che aveva colore repubblicano anzi che no e che v'avevano parte cospicua i due suoi amici Medici e Conforti.(149)
      Nel giugno-luglio '52 si trattenne per qualche settimana a Genova il celebre rivoluzionario russo Alessandro Herzen:(150) era intimo di Medici, legato a molti altri emigrati italiani da lui già conosciuti nel '49 in Isvizzera. Vide assai spesso Pisacane col quale discusse a fondo della situazione napoletana e, verosimilmente, del problema sociale. Herzen, che tra gli amici italiani si trovava a tutto suo agio e che ne ammirava sinceramente le istintive doti rivoluzionarie, scrisse piú tardi in termini di vero entusiasmo per Pisacane. Ma chi potrebbe precisare fino a qual punto i contatti con Herzen non incoraggiassero l'evoluzione a sinistra del «romito» di Albaro?
      C'era insomma, vivendo alle porte di Genova, di che riempire utilmente le proprie giornate, quand'anche i politicanti frenetici tacciassero Pisacane d'inconcludente e d'ozioso.


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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