— quella parte di animatore gagliardo e risoluto, insofferente degli altrui indugi e dubbiezze, che Pisacane aveva fatto con lui; con la differenza che mentre per Pisacane era quello l'atteggiamento spontaneo corrispondente al fuoco interiore, per Fanelli non era che una parte male appresa e goffamente recitata sotto gli occhi minacciosi e severi del suggeritore. Chi mai poteva subire la sua suggestione?
A Genova, intanto, il piano della spedizione si delinea senza incertezze, se pure con successivi spostamenti di date (dalla fine di aprile si va alla fine di maggio, e poi al 10 di giugno): resta inteso che Pisacane, Cosenz e Pilo, a capo di una trentina di volontari (reclutati, questi, da un Barbieri di Lerici, uomo di mare) s'imbarcheranno sul postale bimensile Genova-Cagliari-Tunisi; Fabrizi procurerà per alcuni di essi una falsa richiesta di lavoro, datata da Tunisi.(234) Una goletta, da tempo acquistata, caricherà in precedenza una provvista d'armi, recandosi poi a incontrare il vapore in un punto fissato della sua rotta normale. Giunta in vista la goletta, quei del vapore daranno il segnale per l'ammutinamento; riuscito il quale, e trasbordate le armi, lo dirigeranno su Ponza; là, sorpresa la guarnigione, imbarcheranno quanti piú relegati sarà possibile; indi, ripetuto o no il tentativo, a seconda delle ultime informazioni che perverranno, a S. Stefano e a Ventotene, fileranno verso la costa a sud di Salerno (nell'aprile si decide per Sapri):(235) ivi avran luogo lo sbarco generale, la riunione con le squadre rivoluzionarie dell'interno, l'inizio della marcia su Napoli.
| |
Pisacane Pisacane Fanelli Genova Pisacane Cosenz Pilo Barbieri Lerici Genova-Cagliari-Tunisi Fabrizi Tunisi Ponza S. Stefano Ventotene Salerno Sapri Napoli
|