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      Non le concessero di ritornare a Genova che sulla fine del '58.(367) «Pensa solo all'educazione della figlia, scriveva quell'Intendente, non vede che le famiglie Boldoni e Camozzi e qualche altro emigrato; non pensa alla politica, vive di aiuti che riceve dalla famiglia del marito e dei frutti di un suo capitaletto di 3000 lire».
      Ma oltre alla missione di educar Silvia (che nel '60 Nicotera, liberato dalla galera, adottò come figlia ed ebbe poi sempre carissima, fin quando, ancor giovane, essa morí, nel 1890)(368), altri due grandi scopi aveva allora la grama vita di Enrichetta: la pubblicazione dell'ultima opera di Pisacane, lasciata da lui mal compiuta e scorretta,(369) e il soccorso materiale e morale ai superstiti di Sanza, invidianti, nei durissimi ergastoli, Pisacane caduto.(370)
     
      Cavour, sinceramente indignato contro le delittuose iniziative di quell'«infame cospiratore, vero capo di assassini e demonio» che rispondeva al nome di Mazzini (tanto da augurarsi di vederlo un bel giorno «appiccato sulla piazza dell'Acquasola»), esprimeva al governo napoletano la sua solidarietà; e intanto anche la falange dei patrioti costituzionaleggianti e un'ampia frazione degli stessi repubblicani si levavano a rumore, scagliando furiose invettive contro il grande fuggiasco: fu un plebiscito d'odio che avrebbe sommerso per sempre, fuori di Mazzini, chiunque.(371) Né solo le vecchie accuse d'incapacità e di codardia gli piovvero addosso: ché si giunse perfino a stampare aver egli saputo provveder con vantaggio a' suoi meschini privati interessi mentre il Cagliari navigava alla volta di Sapri!


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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