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      (7) Sullo strazio di Enrichetta, che non sapeva rinunziare né al suo Carlo né ai suoi figli (uno dei quali in tenerissima età), cfr. altri passi della lettera di addio di P., in ROMANO.
      (8) Sul vero movente dell'aggressione subíta da P. si veda il cit. Rapporto del Questore di Torino (pubblicato da LUZIO, Carlo Alberto e Mazzini); ma anche D'AYALA, 329, lascia intravedere la scottante realtà.
      La notizia della fuga dei due venne recata al disgraziato Lazzaro dal piú intimo amico di P., Enrico Cosenz: il quale gli consegnò, la sera stessa dell'8 febbraio, due lettere di Enrichetta e Carlo. La lettera di Carlo fu giudicata dalla polizia napoletana documento di profonda immoralità.
      (9) Cfr. nei Saggi, III, 177, un passo ugualmente sdegnoso sul matrimonio di convenienza.
      «Bella ed avvenente» fu descritta Enrichetta, dal Lazzari, nella sua denunzia alla polizia napoletana (ROMANO).
     
      Capitolo II.
      (10) Nel Record Office di Londra (H. O. 5 , 32; 3 , 43; 2 , 162) si conserva il certificato di sbarco a Folkestone, 4 marzo 1847, di Enrico Dumont e Signora, provenienti da Boulogne col vapore Queen Of The Belgians. Dumont è qualificato «gentleman», di nazionalità italiana, fornito di passaporto rilasciato da un governo italiano.
      (11) P. non recava con sé che poche economie; Enrichetta circa 2000 ducati, parte in contanti e parte in gioie. Non risulta che la famiglia, da principio almeno, aderisse al discreto invito contenuto nella lettera di addio di P.: «Accettiamo soccorsi, ma non ne domandiamo».


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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