Emigrati, al nome Vecchi).
(34) Per questo piano di P. si veda la Guerra combattuta, 189 sg.
Capitolo IV
(35) La data di arrivo di P. a Roma si ricava dal Mon. Romano, 12 marzo 1849, nella rubrica Arrivi: «P. Carlo, napoletano, capitano, da Livorno».
(36) Sulla nomina dei membri della Commissione di guerra v. VECCHI C. A., lettera al padre 17 marzo 1849. V. dice P. «amico mio e del Mazzini, nostro da piú anni». Nella votazione che seguí all'Assemblea, sui nomi dei Commissari proposti, P. ottenne, numericamente, il secondo posto, con 113 suffragi su 125 votanti. Primo riuscí il Giusti (Mon. Romano, 18 marzo 1849).
(37) Nei Saggi, I, 100, P. illustra l'audace piano.
(38) Il nome di Mezzacapo quale condottiero dell'esercito romano sul Po venne per altro suggerito, a quanto pare, da P. Stesso (MAZZINI, Ricordi su P.).
(39) Tra le forze che affluiscono a Roma in aprile si nota una compagnia di quel 22° fanteria, Divisione Lombarda, cui P. ha appartenuto.
(40) Di P. membro della Commissione di guerra scriveva Mazzini nei Ricordi: «Se le di lui cure attive non avessero apprestato materiali alla difesa, i generosi propositi di Roma sarebbero forse stati strozzati in sul nascere». E in un altro punto: «L'unità dell'esercito, l'abolizione in esso di ogni privilegio e disuguaglianza, il miglioramento degli elementi direttivi, il concentramento... furono opera in gran parte di P.».
Critiche acerbe alla Comm. di guerra sollevò Garibaldi, e dietro a lui i suoi biografi e apologisti. S'intende che Garibaldi fremesse di dover sottostare agli ordini di una Commissione; ma un esame rigoroso dell'attività svolta e delle direttive emanate dalla Comm. medesima non sembra giustificare tali critiche.
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