Serva tutto ciò di sprone a qualcuno, se ancora fosse restío alla già incoata salute della Eterna Città».
(45) Delle cure da Enrichetta prestate in Roma al ferito Teodoro Pateras tenne memoria essa stessa nell'Album del Pateras, due anni appresso. (FALCO).
(46) L'ufficiosa Relazione della campagna militare nello Stato romano fatta dal Corpo napoletano l'anno 1849, stesa dal D'AMBROSIO (Napoli, 1851) riduce a dir vero le forze napoletane a poco piú di 8000 uomini.
(47) Sull'attività di P. quale presidente del Consiglio di guerra si v. il Mon. Rom., dal 5 al 22 maggio 1849. Il Cons. di guerra durante questo periodo pronunciò, tra le altre, due condanne a morte, che il Triunvirato poi si affrettò a commutare. Il 22 maggio P. e gli altri membri del Consiglio vennero sostituiti perché «assenti e presso il corpo di operazione».
Su P. presidente della Commissione per le requisizioni v. ancora il Mon. Rom., 7 maggio 1849. P. vi pubblicava un suo ordine del giorno del 6 maggio, che cosí esordiva: «Infiniti ed inconcepibili abusi e bassezze, commessi da taluni nelle requisizioni degli oggetti pel servizio della Repubblica, ci obbligano a provvedere energicamente per scoprire il triste che vestito di arbitraria missione, che dovrebb'essere santa come il suo scopo, approfitta della urgente bisogna di questi solenni momenti per adempire a delle particolari mire di cupidigia, e manomettere, cosí rendendo grave e dannoso il savio provvedimento del vigilante, dell'operoso, del giusto». Gravi pene eran comminate a questi prevaricatori.
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