Indirizzo di ringraziamento di «alcuni proletari» al dep. Radice, che si è scagliato, alla Camera, contro le imposte che colpiscono le classi meno abbienti: «Che altro è questa maledetta invenzione dei tributi... se non un diabolico lambicco, entro cui si distilla, voi dite, il sudore, noi aggiungiamo il sangue, le midolle del povero popolo?» (Lo Smascheratore, Torino, 31 ott. 1849).
Osservava Brofferio alla Camera subalpina il 14 maggio 1850, criticando la eccessiva severità della censura sui libri di provenienza estera: «si teme l'introduzione di libri socialisti, ma tutti i giornali liberali parlano del socialismo; perché non li proibite?»
(118) Anche Lo Smascheratore, 31 dic. 1849, lamentava che «il socialismo e il comunismo piú isfacciato e sanguinario predicasi in tanti giornali di provincia».
(119) «Signori, di questo socialismo ve ne fate un grande spauracchio», ammoniva lo stesso Sineo, alla Camera, il 16 maggio 1850.
(120) Del Canto allo Sciesa trascrivo qui i versi piú significativi: «Operaio all'officina — Perché sudi insino a sera? — La campana alla mattina — Che ti chiama all'officina — Perché dice in suo linguaggio — Tu sei figlio del servaggio?... — La tua lima, il tuo martello — Il telaio e lo scalpello — Operaio fan potenti — I padroni ed opulenti — E il salario a te non basta... — Ma se un dí quella campana — Manda un suon diverso affatto... — Quello è il giorno del riscatto... — Libertà lavoro e pane — Vorran dire le campane».
Sulle istruzioni antisocialiste da Mazzini impartite alla Italia e Popolo, v. S.E.I., XLVII, 108, 127. — Un articolo sulla necessità della rivoluzione sociale oltreché politica stampava lo stesso giornale l'11 sett.
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