Pagina (402/502)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Mettete d'accordo, tutta sta Italiana famiglia — a qualunque costo — e veder se facciamo una menata di mani, anche noi, passato il Verno; oggi o domani non serviremo piú che a magramente ingrassarla questa terra». E Sirtori a Mazzini: «... Siamo d'accordo che è urgente di preparare le armi ecc. — Siamo d'accordo che s'ha da prevenire la guerra regia e imperiale coll'insurrezione nazionale... Riservando la mia azione politica, obbligo la mia azione militare a chiunque faccia, purché non sia una follia». (SAFFI, Cenni ecc. a proemio del vol. IX degli Scritti di Mazzini ed. Daelli, 120-121). Anche il colonnello Pasi si riavvicinò in questo periodo a Mazzini.
      (163) È una lettera di N. Ferrari a Cironi che attesta esser di P. l'articolo Viva il trattato (MAZZINI, S.E.I., LIV, 52). — Mazzini alla Hawkes, 28 febbraio '55: «Sono lieto che P. e Cosenz scrivano...»
      (164) Secondo D'AYALA, VENOSTA e gli anonimi autori dei Cenni premessi ai Saggi si trattava della ferrovia da Mondoví a Ceva («Ed ancora i Monregalesi conservano di lui dolce memoria» — Cenni). Secondo Macchi, del tronco da Bra a Mondoví. Falco ha fatto in proposito infruttuose indagini.
      (165) Dal Disegno dell'opera: «Questi miei studi, che per quasi cinque anni mi hanno rimosso dall'ozio». Nel Testamento politico, invece, P. afferma che i Saggi son «frutto di circa sei anni di studio».
      (166) P. si adoperò in ogni modo per trovare un editore ai Saggi, ma invano: evidentemente l'esperienza della Guerra combattuta non era fatta per incoraggiare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





Italiana Verno Sirtori Mazzini Cenni Scritti Mazzini Pasi Mazzini Ferrari Cironi Hawkes Cosenz Secondo D'AYALA Cenni Saggi Mondoví Ceva Monregalesi Macchi Bra Mondoví Dal Disegno Testamento Saggi Saggi Guerra