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      Morto il Temple, e poi interrottesi le relazioni diplomatiche fra le due Sicilie e l'Inghilterra, s'incaricò di trasmettere la corrispondenza settaria il consolato inglese di Napoli. Scriveva infatti il Governatore di Malta al Ministro delle Colonie, 26 giugno 1858 (confidenziale): Son venuto a sapere che «for some time» il segretario capo del governatorato ha accettato dai rifugiati politici napoletani le loro lettere, le quali, suggellate come corrispondenza ufficiale e chiuse nel «Government bag» venivan trasmesse al consolato a Napoli. Ho ordinato la cessazione immediata di tale pratica. — Il Ministro delle Colonie ritenne suo obbligo in tale emergenza di chieder spiegazioni all'ex segretario del Governatorato maltese; questi si giustificava (in data 4 luglio 1858) ammettendo che il privilegio della corrispondenza in tal modo sottratta alla censura napoletana era stato concesso soltanto a tre o quattro persone ben note da molti anni al Governatorato; e s'intende che le lettere loro eran «di natura strettamente privata». Al Ministro non restò che esprimere la speranza «che questa pratica si smettesse in avvenire», essendo inammissibile «che il governo inglese si facesse lo agente di una corrispondenza clandestina a danno di Stati amici» (6 luglio 1858).
      (191) Che la prima idea della spedizione fosse partita da Napoli attestano innumerevoli fonti e conferma Mazzini (La situazione, nel vol. IX dei suoi Scritti, ed. Daelli, 292) «a rimprovero di chi doveva far altro, e non fece».


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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