1856 — figuran tra gli altri i nomi di P., Cosenz, Bertani ecc.
Un primo malinteso fra Mazzini e Cosenz (primo d'una lunga serie) s'ebbe fin dal settembre '56 (MAZZINI, S.E.I., LVII, 107).
(197) La Legione anglo-italiana era, si sa, un corpo di volontari che l'Inghilterra aveva reclutato in Piemonte nella seconda metà del '55 per la guerra d'Oriente. Fra gli emigrati piú poveri, molti eran stati quelli che vi s'erano arruolati; ma i piú, e i migliori (P. fra quelli), contrari a che forze italiane si allontanassero da un possibile teatro di guerra nostrano, non solo avean rifiutato di assumervi grado e stipendio, ma s'eran dati a contrastarne il reclutamento. Senonché era sorta nel frattempo in taluni l'idea di profittare della traversata che la legione avrebbe dovuto compiere da Genova a Malta per forzar l'equipaggio a sbarcarla in qualche punto della costa italiana, a dar fuoco alle polveri. Ma la partenza venne ritardata fino al marzo '56 (a guerra finita!) ed eseguita a scaglioni. Nel giugno, disciolta la legione in Malta, 700 uomini vennero diretti in Inghilterra: fu per l'appunto durante la traversata che il luogotenente Angherà, siciliano, vanamente e a suo danno incitò i compagni ad eseguire il progetto, sbarcando in Sicilia. (RAULICH, Giudizi di un esule, 462). Pisacane era stato informato del progetto dal Musolino, il quale accerta che P., mutata opinione, «non solo si fece ad incoraggiare il reclutamento anglo-italiano, ma dié opera a guadagnare ufiziali» (a Ricciardi, 11 luglio 1857). Nel che è assai probabilmente qualche esagerazione: non s'intenderebbe infatti perché mai P. non avrebbe cominciato, more solito, col dar l'esempio agli altri, arruolandosi per primo nella Legione.
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