Ché con la sua barba solita partí da Genova pochi giorni appresso, e a Napoli giunse qualificandosi «Francesco Danèri, genovese, causidico» come si rileva dal Giornale del Regno delle Due Sicilie, Napoli, 20 giugno 1857 (arrivi di venerdí 12 giugno).
(274) Niente di grave accadde nel regno di Napoli il 13 giugno per la ragione assai semplice che gli elementi rivoluzionari della provincia erano ben decisi a non muoversi se non dopo aver ricevuto notizia di movimenti già scoppiati e affermatisi altrove. Ciascuno si proponeva di seguire l'iniziativa altrui, nessuno di assumerla! Tipico, a questo proposito, quel che scriveva Magnone a Fanelli, 6 giugno: «Salerno non vuol muoversi se non vede prima rivoluzionato il regno intero e disfatto interamente il tiranno». E da questo punto di vista tutte le città e i paesi del regno si chiamavan Salerno!
(275) Sui contatti tra Fanelli e i «trattenitori» (gli elementi piú moderati) cfr. la sua lettera a Fabrizi, 12 giugno '57.
(276) Era la casa di Dragone, tutta fori e nascondigli, che custodiva l'archivio del Comitato.
(277) Secondo il Times, 8 luglio '57, P., nella sua visita a Napoli, si sarebbe procurata perfino «l'opportunità di esaminare l'arsenale».
(278) La data di partenza di P. da Napoli (fin qui precisata nel 17 o nel 18 di giugno) si ricava dal cit. Giornale del Regno delle Due Sicilie, 25 giugno 1857.
Le autorità sarde non vennero a conoscenza del viaggio di P. che dopo il disastro. Hudson, informato da Cavour, scriveva a Clarendon il 10 di luglio che «il colonnello Pizza Cane (sic)... aveva visitato due volte, recentemente, gli Stati Napoletani» (Rec.
| |
Genova Napoli Danèri Giornale Regno Due Sicilie Napoli Napoli Magnone Fanelli Salerno Fanelli Fabrizi Dragone Comitato Times Napoli Napoli Regno Due Sicilie Cavour Clarendon Pizza Cane Stati Napoletani Rec
|