(Resoconto, 460). Non del tutto immeritata giunse a Cavour, dunque, all'indomani di Sapri, l'aspra nota napoletana, rinfacciante all'indignato conte gli avvenimenti «che avrebbero certamente potuto evitarsi con tenersi conto dei noti preparativi che li hanno preceduti, come conviene ai governi che vogliono mantenersi all'altezza della loro propria dignità e posizione». Cavour, si sa, respinse la nota.
(283) È impressionante osservare quante persone piú o meno amiche di P. attestino di averlo dissuaso dall'impresa, della quale, dunque, avevan contezza. D'AYALA (Mem., 235) «adoperò tutti gli argomenti che seppe per sconsigliarla»; Macchi lo stesso; Bertani, si sa (è vero che poi, avvenuto il disastro, riconobbe nell'animoso P. «il prode dei prodi»: cfr. I Cacciatori delle Alpi nel 1859, in Il Politecnico, 1860, 291); Musolino, Cadolini, Calvino, idem; Sprovieri scriveva a Fabrizi il 4 agosto '57: «De Dominicis, Mazziotti, Carducci ed altri, fin dal primo momento che seppimo essersi scelto Sapri per luogo di sbarco, dubitammo dell'esito dell'impresa e ognuno può attestarvi che prima dell'esito noi facemmo questi discorsi» (MAZZIOTTI, 361, 362). Perfino Guerrazzi era informato dei disegni sulla Toscana e su Napoli (lettera 8 giugno '57 al Mangini).
(284) Le parole della MARIO nel suo In Memoria di Nicotera, 6-7. — Tornato da Napoli — scriveva a Bertani e ad altri il Mazzini il 27 nov. '57 — P. «mi scongiurò di rifare pel 25». — La versione di Nicotera nella cit. lettera a Garibaldi del 1864; un po' diversamente egli si era espresso nei suoi interrogatori di Salerno, è vero, ma unicamente per motivi di difesa.
| |
Resoconto Cavour Sapri Mem Macchi Bertani Cacciatori Alpi Il Politecnico Musolino Cadolini Calvino Sprovieri Fabrizi Dominicis Mazziotti Carducci Sapri Guerrazzi Toscana Napoli Mangini In Memoria Nicotera Napoli Bertani Mazzini Nicotera Garibaldi Salerno
|