(320) Il comandante la guarnigione di Ponza denunziò poi «la condotta indegna del sergente Camarda (che comandava allora la Gran Guardia) ... che si diede ai rivoltosi». Nello stesso rapporto (da Ponza, 4 luglio) si legge che «era il tenente Balsamo non sano di mente, si mostrò attaccato ai propri doveri, ma morí qual visse». Povero Balsamo! Ed era stato l'unico ufficiale che avesse opposto resistenza ai rivoltosi! La rel. D'Ambrosio nell'Archivio di Stato, Napoli, Ministero di Polizia, f. 550.
(321) Sulla resa del castello corsero versioni discordi. VENOSTA, e poi altri, la attribuirono a un ordine del comandante, fatto prigioniero e trasportato a bordo del Cagliari.
(322) Il lamentevole caso degli agenti della pubblica forza in un Rapporto del caposquadra di polizia al giudice del Circondario, 12 luglio '57 (Archivio di Stato, Napoli, Min. di Pol., f. 550).
(323) La nota ufficiale dei fuggiti da Ponza nell'Archivio di Stato, Napoli, l. c.
(324) Fu Carmine Alifano, interrogato dall'Intendente di Avellino il 17 di luglio, che inventò la storiella dei relegati costretti a seguire P. sul Cagliari (Archivio di Stato, Napoli, l. c.).
(325) La deposizione Signorelli (resa a Catanzaro, 7 luglio) nell'Archivio di Stato, Napoli, l. c.
(326) A giudicare da una lettera di Pisani a Fanelli, da Ventotene, 29 giugno, sembrerebbe che il Cagliari avesse fatto tappa, per una mezz'ora, inosservato dai relegati, a Ventotene (DE MONTE); ma era chiacchiera di relegati eccitati e male informati.
(327) Anche sull'ora della partenza del Cagliari da Ponza, versioni discordi.
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