..»
Anche nei Cenni premessi ai Saggi si legge (I, XVIII): «Si serbò anzi per lunga pezza speranza che il P. potesse essere scampato alla strage dei suoi».
(365) Sui rapporti fra Mazzini ed Enrichetta dopo il fatale luglio '57, cfr. Epistolario di MAZZINI (S.E.I.). Il 19 ott. Mazzini riceveva da lei una lettera «scritta in tono di profonda angoscia»; ai primi di novembre corse corrispondenza fra i due e fra Mazzini e la White in merito alla miglior residenza per Enrichetta se davvero sfrattata dal Piemonte: Inghilterra o Svizzera? Enrichetta scartava a priori l'Inghilterra (Mazzini alla Hawkes, 3 nov.). Nello stesso mese — mentre nasceva, per dissiparsi quasi immediatamente, un pettegolezzo fra i tre a proposito di certe osservazioni mosse da Mazzini sui rapporti sentimentali fra la W. e Alberto Mario, mal riportate, sembra, da Enrichetta — Mazzini lanciava in Inghilterra l'idea di coniare per sottoscrizione popolare una medaglia in onore di P. La medaglia non venne poi eseguita, nonostante che venisse raccolta una bella lista di sottoscrizioni, che Mazzini si proponeva di mandare «come ricordo», «come una specie di consolazione» a Enrichetta: alla «moglie di P.», cioè. Il 17 dic., scrivendo alla Hawkes, Mazzini lamentava che di tre lettere da lui dirette ad Enrichetta, questa ne avesse ricevuta una sola: «Si vede che a Genova trattengono le mie lettere». Altro che trattenerle! Lo sfratto di Enrichetta venne motivato unicamente in base alla sua corrispondenza con Mazzini.
(366) Nella lettera famosa Al Conte di Cavour, Mazzini stigmatizzava con roventi espressioni lo sfratto della «vedova» di P. contro il quale nessuna voce si era levata alla Camera.
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