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      Ma la scarsità delle offerte — determinata in parte dallo scandalo che la pubblicazione del Testamento e dei Saggi sollevò fra gli stessi emigrati e in seno alla sinistra piemontese — consigliò gl'iniziatori a rinunciare alla dote, provvedendo invece a stipulare una assicurazione in pro della fanciulla, con contro-assicurazione in favor della madre (MARIO, Bertani, I, 245-248, 270; PALAMENGHI CRISPI, 439-441; MARIO, In mem., 27). La somma raccolta fu di 3134 franchi (Bertani a Plutino, 13 dic. 1859, OLIVIERI, 96-97). — Mazzini scriveva a Lemmi, 30 novembre '57, che avrebbe contribuito alla sottoscrizione, per quanto fosse meglio «provvedere a che l'Italia dia, emancipata, la dotazione».
      (375) A criticare le operazioni di P. furono buoni tutti: Cadolini (Mem., 215, 267), Carrano (L'Italia dal 1789 al 1870, IV, 260), Macchi (SAFFIOTTI, 773), Musolino (a Ricciardi, 11 luglio '57), Ruggero Settimo (AVARNA, 237) ecc. Il Ministro inglese a Torino deplorava anche lui che P., «coraggioso personalmente e assai competente nel suo ramo di scienza militare», avesse ceduto a Mazzini, col quale non andava affatto d'accordo (Rec. Off., F. O., 70 , 293).
     
      Nota bibliografica
     
      La nota bibliografica vuol essere completa per quanto riguarda gli scritti di Pisacane a noi fin qui noti; pressoché completa (con omissione cioè soltanto di pochi opuscoli o articoli di scarsa o nessuna importanza) per quanto riguarda gli scritti su Pisacane o su Sapri; per tutto il resto non offre invece che una scelta delle sole pubblicazioni piú utili o piú direttamente riferentisi a Pisacane.


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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