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      Mentre si svolgevano i congressi, e in parte sospinta da questi, la organizzazione operaia si andava notevolmente sviluppando in tutto il Piemonte. A Torino, nell'ottobre 1854, sorgeva una cooperativa di consumo, organizzata dalla Società operaia, con l'emissione di buoni da una lira. Rappresentò per gli operai «una vera rivelazione»(36). Altra cooperativa di consumo fondavano nello stesso anno i ferrovieri(37), e molte società di mutuo soccorso, in tutto il Piemonte, seguirono l'esempio(38).
      Tra il 1853 e il 1855 si formarono diciotto nuove società di mutuo soccorso(39). Nel 1856 si costituiva ad Altare (Genova),(40) per iniziativa di un medico, la Associazione artistico-vetraria tra ottantasei operai vetrai; era una vera e propria cooperativa di produzione (la prima in Italia), tentata dagli operai con la speranza di alleviare le loro condizioni economiche, rese disastrose e per la crisi generale dell'industria e per le conseguenze del colera. In un primo tempo l'Associazione urtò contro infinite difficoltà, non ultima la persecuzione del governo, che, sospettoso sui suoi veri scopi, voleva addirittura scioglierla. Organizzata molto seriamente, seppe però superare ogni ostacolo e avviarsi a un prosperoso avvenire.
      Una seconda cooperativa di produzione sorgeva a Torino nel 1859: la Stamperia dei compositori tipografi(41). Nello stesso anno le società operaie di mutuo soccorso sommavano nel territorio del Regno di Sardegna a 134.
      Nell'ottobre 1859 si radunava il Congresso di Novi, che chiuse la serie dei congressi piemontesi.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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