Si direbbe quasi che di quell'evoluzione non si rendano conto. La loro attività principale, anzi, consiste nell'ostacolare in ogni modo l'azione di quei gruppi che alla classe operaia presentano un programma piú largo, piú vivo, un programma nel vero senso della parola, contenente cioè una serie di proposte che s'innesti sul vecchio tronco delle posizioni acquisite per rinnovarlo.
Ed ecco la guerra accanita contro i mazziniani, che apparentemente ha solo motivi politici. È bene ricordare che, fino al 1871, moderati e conservatori confondono tranquillamente Mazzini con i socialisti e i comunisti(44). Il fatto è che essi non misurano la gravità della questione operaia; quando ne sentono parlare, rispondono che con l'istruzione diffusa si rimedierà a tutto; ed è giusto riconoscere che alla scuola, in quegli anni cosí gravidi di avvenimenti e saturi di preoccupazioni, dedicarono ogni loro sforzo(45).
Solo il progressivo consolidarsi della organizzazione operaia e il manifestarsi e il prevalere in essa di tendenze estreme aprirà finalmente gli occhi ai moderati e ai conservatori; la minaccia di gravi turbamenti sociali li costringerà a considerare la questione operaia tra le piú urgenti che premono il paese e a uscire definitivamente nel suo confronto dalle loro superatissime posizioni(46).
Leggere gazzette, opuscoli, libri dedicati al popolo e scritti da uomini di destra, tra il '60 e il '70 (dal 1871 in là le cose mutano), è quanto mai istruttivo; meraviglia il vedere con quale paternalistico semplicismo si affrontasse una questione cosí complessa.
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Mazzini
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