Pagina (58/458)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ma niente può ormai arrestare la battaglia appena iniziata.
      Guerrazzi, il quale è favorevole alla politicità delle società operaie(107), dichiara ritenere questione di moralità che la discussione non si chiuda in modo equivoco: il congresso deve pronunciarsi esplicitamente su tale problema. Sbarbaro sostiene invece che le controversie politiche costituiscono il maggior ostacolo all'incremento del mutuo soccorso nonché alla progressiva soluzione dei problemi del lavoro(108), controbatte il Guerrazzi(109), Vincenzo Boldrini espone un punto di vista conciliativo: gli operai non debbono disinteressarsi delle questioni politiche, ma non devono neanche mutare in comizi politici i loro congressi annuali. Replica ancora lo Sbarbaro(110) e finalmente il Montanelli, in vena di conciliazione, escludendo che i congressi possan mai farsi mancipi di politica partigiana, presenta un ordine del giorno tutt'altro che chiaro, tutt'altro che risolutivo, anzi suscettibile di opposte interpretazioni, il quale, s'intende, vien frettolosamente approvato con 72 voti favorevoli e 30 contrari. «L'assemblea dichiara: che le questioni politiche non sono estranee ai suoi instituti quante volte le riconosca utili al suo incremento e consolidamento».
      Nella votazione non vi sono astenuti: dunque quasi un centinaio di congressisti è assente. E le cronache dei giornali riferiscono che i piú si sono ritirati durante la tumultuosa discussione politica, protestando per la illecita deviazione dall'ordine dei lavori.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





Guerrazzi Vincenzo Boldrini Sbarbaro Montanelli