Curioso notare che i soci onorari spesseggiavano là dove il movimento operaio era piú florido e dove, per altri aspetti, la classe operaia appariva piú evoluta: la Lombardia. In questa regione i soci onorari costituivano un settimo dei soci effettivi (3031 su 23861); in Sicilia invece un quarantaseiesimo, in Sardegna un quarantatreesimo; in Emilia la percentuale era altissima(145).
Questo fatto, che può sembrare incomprensibile, si spiega con la maggiore partecipazione delle società lombarde ed emiliane alla politica attiva. L'eleggere a socio onorario Garibaldi o Mazzini o Saffi o Bertani o Quadrio non costituiva già di per sé una chiara presa di posizione nel campo politico?
Una speciale attenzione meritano le società operaie professionali, che - secondo la Statistica - ammontavano a 121(146). Intorno ad esse cosí si esprimeva la Commissione superiore di vigilanza delle società di mutuo soccorso, in un rapporto stampato nel 1863: «L'unione degli artigiani della medesima professione, mentre agevola l'attuazione e l'ordinamento di una società di reciproco soccorso, ne prepara pure l'alterazione e gli abusi. Poiché l'intimità induce la tentazione di occuparsi di interessi d'altra natura e d'altra importanza, oltre di quelli concernenti il soccorso ai malati e agli infermi»(147).
Quali sono questi interessi d'altra natura? Rispondono per noi le società di mutuo soccorso dei tipografi di Torino e di Milano, dei nastrai di Milano, che, in base ai loro statuti, sussidiavano i soci scioperanti; le varie società fra lavoranti cappellai che, il 25 marzo 1862, si riunivano ad Intra per discutere interessi comuni a tutta la classe(148), la Camera di unione degli onesti giovani panettieri di Catania che, per evitare la disoccupazione, sottoponeva tutti i panettieri a un rigoroso turno di lavoro(149). Questi interessi d'altra natura sono dunque le casse di resistenza, gli scioperi, gli sforzi di organizzazione autonoma, la tendenza a liberarsi da ogni controllo di elementi appartenenti alla borghesia intellettuale, l'accogliere e l'adottare tutte quelle forme di lotta che si mostrano adeguate a raggiunger miglioramenti economici.
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