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      La dura realtà della vita non lo piegò mai. Dalle delusioni germogliavano in lui sempre nuove illusioni.
      Spirito ardente, insofferente d'ogni autorità, intollerante d'ogni dogma, facile ad ingannarsi ingenuamente sulla vera situazione delle cose, a figurarsela, nonostante ogni prova contraria, conforme ai suoi desideri, ingigantendo la portata di modesti avvenimenti o di sintomi isolati, si compiaceva della fama leggendaria e misteriosa che lo circondava. Spirito turbolento e inquieto, straordinariamente attivo, era sempre a maturare nuovi disegni teorici e pratici di rinnovamento politico, morale e sociale dell'umanità intera; e, per la loro attuazione, seguendo un impulso istintivo e una tradizione ancor viva e feconda nel suo paese d'origine, tramontata e ormai quasi oggetto di scherno nei paesi dell'Europa occidentale, preferiva le organizzazioni segrete, la stampa clandestina, la corrispondenza cifrata, insomma i sistemi del cospiratore. Che quei disegni si attuassero o no, era quasi secondario: nutrimento indispensabile alla sua esistenza era la loro elaborazione, che gli faceva attraversare periodi di vera febbre intellettuale, nei quali pareva ritemprare inesauribilmente la sua energia.
      Non forte scrittore, anzi spesso prolisso e confuso: quasi sempre irruente, a volte efficacissimo polemista e fine umorista. I continui viaggi e il contatto con innumerevoli persone avevano fatto di lui un vero campione d'internazionalismo: si sentiva a casa sua, perfettamente, ovunque; in Inghilterra, in Francia, in Germania, in Italia, in Svizzera; forse piú che in Russia!


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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