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      Ammettere Dio significa abdicare alla ragione e alla giustizia umane; se Dio esiste, l'uomo è schiavo; se l'uomo è libero, intelligente, giusto, Dio non esiste. Dio rende schiavo l'uomo non solo nel pensiero, ma anche nella attività pratica: perché adorare Dio nei cieli significa obbedire ai suoi rappresentanti in terra; e tutti i despoti, tutti i peggiori nemici della libertà hanno sempre legittimato la loro autorità col suggello del consenso divino.
      Bakunin nega dunque una causa intelligente della creazione. La materia per lui è tutto, comprende tutte le manifestazioni del mondo organico, tutta la scala degli esseri; tutti quei piú nobili prodotti di un organo del corpo umano, il cervello, che sono i sentimenti, le idee, gli impulsi. Ma si ribella contro la definizione di materia data dagli idealisti: i quali attribuiscono a Dio, o allo spirito, tutto ciò che v'è di bello e di buono nel mondo; alla materia, il residuo del loro singolare processo astrattivo.
      I materialisti intendono rendere alla materia tutto ciò che è stato arbitrariamente tolto; e in cosí fare pensano di rendere all'uomo la libertà e di ristabilire il rispetto per l'uomo, la fiducia nell'uomo, in una parola l'umanità.
      Spregiudicato ed ateo, l'uomo non è ancora libero; o meglio, lo è solo spiritualmente: mentre egli deve raggiungere la completa libertà sociale e individuale, e trovare nella organizzazione sociale il rispetto e la tutela di un cosí grande beneficio.
      Condizione prima ed essenziale di libertà e nello stesso tempo libertà prima ed essenziale è che ogni uomo sia messo in grado di raggiungere il pieno sviluppo di tutte le sue facoltà, ricevendo un'adeguata istruzione ed educazione.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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