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      Nel vortice dell'esperimento le moltitudini ignoranti si renderanno conto delle nuove necessità di vita, determinate dalla rovina dei vecchi ordinamenti sociali.
      Bakunin cerca tuttavia di tracciare le grandi linee della organizzazione futura: la quale, in primo luogo, permetterà a ogni individuo di chiarire e sviluppare con ogni mezzo a disposizione, le proprie abitudini. Abolita la proprietà privata, reso obbligatorio il lavoro, la formazione e l'esistenza di una classe dominatrice non saranno nemmeno concepibili.
      Il lavoro intellettuale verrà considerato un complemento, libero a tutti e gratuito, dell'attività manuale, necessaria per vivere. Poiché tutti dovranno lavorare manualmente, tutti lavoreranno un poco meno di quanto non siano costretti a fare i proletari d'oggi; a ciascuno resterà perciò la possibilità di dedicarsi a un'attività non necessaria.
      La libertà sarà il principio informatore della nuova società, che si ordinerà dal basso in alto: nuclei d'individui spontaneamente riunitisi concorreranno a formare delle associazioni di produzione; queste a formare i comuni, i comuni a formare le province, le province a formare la nazione. Le nazioni si uniranno fra loro in una lega dapprima limitata all'Europa, che piú tardi si estenderà a tutto il mondo. S'intende che la Lega delle nazioni non dovrà associare quegli organismi centralizzati e centralizzatori, burocratici, militari, fondati sul privilegio e l'ingiustizia, che sono le odierne nazioni; il fondamento e lo spirito di ogni nazione si trasformeranno in base al principio rigeneratore del socialismo.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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