Pagina (116/458)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      «Come vedete - scrive il 4 marzo 1864 agli amici Herzen e Ogarėv - qui e in tutta l'Europa vi č un terribile imbroglio; nessuna questione viene posta nettamente e chiaramente. Ma l'elettricitą si va accumulando nell'aria e l'atmosfera ne diventa sempre piś satura. L'uragano č imminente. Puņ darsi che l'esplosione avvenga piś tardi, ma mi sembra che il riflusso sia finito e che stia per cominciare l'alta marea»(247).
      Lo urtano le tergiversazioni della Sinistra, il suo rivoluzionarismo temperato e conciliante, le mille tendenze particolari nelle quali si divide e che la rendono praticamente poco efficace. Perņ sintomi rivoluzionari nel paese ci sono, o cosķ gli sembra, e tanto basta: bisognerą coltivarli e prima o poi si tradurranno in fatti.
      Non sappiamo con certezza se Bakunin fosse o no ascritto alla massoneria; tra questa e le associazioni piś o meno segrete che egli creņ allora e in seguito vi sono certo molti punti di contatto. Inoltre, si deve a lui un progetto di riforma della massoneria, che parrebbe provare la sua affiliazione(248). Come Mazzini, egli spera di convertire al suo programma la potente associazione, la quale, secondo lui, non ad altro deve tendere che alla emancipazione completa dell'uomo, alla costituzione di un'umanitą libera sulle rovine d'ogni autoritą(249).
      Il 23 maggio 1866 invita gli amici Herzen e Ogarėv a lasciare «l'idea assurda ch'io sia iscritto alla frammassoneria. Forse la frammassoneria potrebbe ancora servirmi da maschera o da passaporto, ma il cercarvi un'occupazione seria sarebbe, per lo meno, puerile quanto il cercar consolazione nel vino»(250). Smentita cui si oppongono le testimonianze fiorentine, abbastanza esplicite.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





Herzen Ogarėv Europa Sinistra Bakunin Mazzini Herzen Ogarėv