In Italia, incoraggiate dall'atteggiamento filointernazionalista di Mazzini, le società operaie di Napoli, Milano, Genova, Bologna, Bazzano si erano messe in corrispondenza col Consiglio generale di Londra(322); e al II Congresso parteciparono due italiani: il marchese Tanari, in rappresentanza delle Società operaie di Bologna e Bazzano; e Gaspare Stampa, in rappresentanza della Società operaia di Milano(323). Non bisogna però dare al loro intervento a Losanna che un valore molto relativo di adesione generica: essi non rappresentavano nessuna sezione vera e propria dell'Internazionale; e probabilmente consideravano quel congresso come alcunché di simile, se pur di piú vasto, dei congressi operai italiani di Parma e di Napoli: ossia radunata di rappresentanti la classe operaia per discutere i problemi del lavoro, liberi poi ed essi e le società che li avevano delegati di reggersi ed amministrarsi come meglio loro piacesse(324).
Il Congresso di Losanna fu l'ultimo di quel primo periodo dell'Internazionale che Mazzini riconobbe il migliore: il collettivismo, che doveva l'anno seguente imprimere all'associazione un nuovo radicale indirizzo, non vi fece che una timida apparizione attraverso le parole di un delegato belga(325). Fu anche il primo congresso del quale Marx si dichiarasse soddisfatto: e infatti vi si erano espressi voti per la statizzazione delle aziende di trasporti, si era dichiarata la necessità di lottare per la difesa immediata e per l'abolizione avvenire dei salari, si era definito lo Stato come il semplice esecutore delle leggi votate dai cittadini, si aveva infine lungamente discusso sui problemi della istruzione e dell'eredità.
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