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      Ma gli operai di Napoli, ciononostante, si stringono sempre piú numerosi intorno alla sezione dell'Internazionale. Per opera della quale, e sotto la direzione del genero di Caporusso, certo Statuti(451), il 5 novembre '69 esce a Napoli il primo numero del giornale «L'Eguaglianza», che intende «propugnare esclusivamente la causa del lavoro, e gl'interessi economici, sociali e politici della classe operaia». Ma «L'Eguaglianza» è internazionalista soltanto di nome: serba infatti una grande moderazione nel trattare la questione sociale e, accennando alla esiguità dei salari, invita gli operai a non abusare dell'arma degli scioperi; poiché, ammonisce, ad ogni rincaro nel prezzo del lavoro corrisponde un rincaro dei prodotti e quindi della vita, il cui peso graverà anche, anzi soprattutto, sugli operai consumatori; lo sciopero - che va proclamato solo in casi eccezionali e quando le probabilità di successo si presentino notevoli - ha solo un merito, quello di contribuire a sviluppare il sentimento di solidarietà fra i lavoratori(452).
      Veri e propri giornali internazionalisti, che bandiscano apertamente il dogma della lotta di classe e ne propugnino tutte le conseguenze, non sorgeranno in Italia che due anni piú tardi.
      Accanto alla sezione internazionalista di Napoli, e per opera sua, un'altra se ne fondò, probabilmente sulla fine del 1869, a Castellamare di Stabia: essa raggiunse rapidamente i cinquecento soci(453). Altre erano in via di formazione(454) sempre nell'Italia meridionale dove, compresa la Sicilia, esistevano dunque sul cadere dell'anno già almeno quattro sezioni regolarmente costituite.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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