.. amanti del progresso indefinito, dividiamo le idee liberali dell'Internazionale di Parigi, ma siamo affatto autonomi ed indipendenti da essa: anzi non abbiamo avuto con essa nessuna diretta relazione di corrispondenza»(520).
Tutto ciò e il fatto che v'erano implicati alcuni tra i suoi piú fidati amici impressionarono certo e seriamente il Mazzini. Di Giuseppe Mazzoni mezzo socialista si era già lamentato; ora pencolavano anche il Castellazzo(521) e il Giannelli, il Martinati e il Socci. Perfino Quadrio, il custode della ortodossia mazziniana, difendeva il nome dell'Internazionale!
Questa deviazione dei mazziniani fiorentini si può forse mettere in relazione con una gita che Bakunin fece in Italia, dal 19 marzo al 3 aprile del 1871, durante la quale, a Firenze, rivide i vecchi amici Mazzoni, Berti-Calura, Bertani e s'incontrò con Fanelli, Gambuzzi e Friscia(522). Forse il russo fece perdere la testa ai mazziniani! Certo è che dall'aprile in poi si svolse tra Bakunin e i mazziniani fiorentini un'attiva corrispondenza(523).
Un poco piú tardi si precipitò a Firenze per tentare di volgere a suo pro' l'incipiente movimento socialista un emissario del Consiglio generale di Londra dell'Internazionale: Carlo Cafiero(524); il quale, cordialmente accolto nell'ambiente democratico fiorentino, soprattutto dai membri della Società democratica internazionale e dal presidente di quella(525), riuscí a farsi nominare segretario corrispondente di questa pretesa sezione fiorentina dell'Internazionale: dal che il Consiglio generale di Londra arguí che a Firenze fosse sorta, come per incanto, una sezione vera e propria(526).
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