La preoccupazione dei benpensanti cresce a dismisura. Tipiche le parole di un giornale democratico-moderato, «Il Monitore di Bologna», 19 settembre 1871: «Ecco la oscena e sanguinosa figura, figlia legittima della ignoranza e del fanatismo, che sorge alla fosca luce degli incendi, sostenendo dall'una mano il fiasco del petrolio, scuotendo coll'altra la fiaccola incendiaria e gridando colla voce rauca ed avvinazzata: Guerra ai palazzi e pace alle capanne!» Dove si allude all'Internazionale, la quale (e anche questa è una prova interessante del terrore che essa incute) viene accusata, nel 1871, di una serie di incendi dolosi, che si verificano specie nella pianura padana, incendi, è inutile dirlo, cui l'Internazionale è affatto estranea; dovuti invece alla miseria del bracciantato agricolo, che sfoga in tal modo il profondo malcontento. Tipico un articolo L'Internazionale, pubblicato sulla «Illustrazione popolare» del 28 settembre 1871, a firma G. Piccio: «Una di tali voragini che tenta abbracciare nel sanguinoso suo grembo l'intero corpo sociale, si è certamente la piú terribile di tutte le associazioni: l'Internazionale. Nel vergare tal nome la mia mente s'affolla di mille pensieri irrequieti, spaventosi, tremendi... Vuolsi assicurare che l'Internazionale si costituisse nel 1862; ma è generale opinione che la sua istituzione risalga ad oltre sei lustri... Il loro programma è già troppo tremendo perché non sia noto. Essi pretendono l'abolizione di tutte le religioni, della proprietà, della famiglia, dell'eredità e della nazione.
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