A Torino la sezione costituita pochi mesi or sono... ha raggiunto di già il numero di quattrocento membri. Ancora pochi mesi e il partito socialista sarà il piú numeroso e il piú compatto d'Italia». A Catania, ai primi d'ottobre, si costituisce una sezione(547). E il 15 dello stesso mese il redattore piú acceso del «Gazzettino rosa», Vincenzo Pezza, si mette in relazione con Bakunin, stabilendo una «completa intesa»(548).
Il 16 ottobre l'avvocato Riggio, di Girgenti, direttore dell'«Eguaglianza», fornisce ad Engels un ragguaglio della situazione in Italia. «Ritorno da una corsa a Palermo, Napoli, Roma e Firenze. Il lavoro socialista vi si fa formidabile; ancora un anno e i destini della penisola saranno nelle nostre mani. Mazzini è solo. Nuove sezioni sorgono continuamente e giornali ne abbiamo in gran numero... In Sicilia comandiamo noi. Nella sola provincia di Girgenti avremo fra pochi giorni dieci sezioni; non vi dico del numero dei nostri soci corrispondenti, che lavorano come va fatto...»(549).
Il Consiglio generale di Londra si rallegra enormemente di questi rapidi progressi: non sa ancora che il movimento è tutto in mano di Bakunin, il quale tenta dirigerlo appunto contro di esso. Ma la soddisfazione è comprensibile: si pensi che l'organizzazione ufficiale dell'Internazionale non aveva fatto assolutamente nulla per creare o incoraggiare il movimento in Italia(550). Di Marx e del marxismo quei primi socialisti nostrani erano affatto all'oscuro. O ne avevano notizie - né dirette né benevole - da Mazzini, da Malon (che, dopo la Comune, si stabilí in Italia) e da Bakunin(551).
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