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      Si vuol vedere, attraverso una recente esperienza, in che consista la differenza tra gli adoratori di Dio e i materialisti? chiede Bakunin. I primi si sono schierati con l'Assemblea nazionale di Versailles; i secondi, con la Comune. I comunardi tentarono porre le basi della definitiva emancipazione umana attraverso l'emancipazione del lavoro; i versagliesi soffocarono il tentativo nel sangue.
      Mazzini «ultimo gran prete di quell'idealismo religioso, metafisico e politico, che se ne va» non ha esitato a schierarsi con questi ultimi, imprecando contro la popolazione di Parigi, nell'atto stesso che essa si sacrificava per un ideale umano. Delitto imperdonabile.
      Ben si comprende che, alleatosi alla reazione europea, egli si scagli ora contro l'Internazionale, che, unendo in un blocco i lavoratori di tutto il mondo, garantisce l'attuazione dei principî in nome dei quali la Comune ha combattuto. Ben si comprende che egli, teista e mistico, non possa tollerare l'esistenza di un'associazione che ammonisce i lavoratori essere l'emancipazione economica lo scopo fondamentale cui essi debbono mirare; ben si comprendono l'ira e il disappunto di chi, avendo diretto per piú di trent'anni il movimento rivoluzionario europeo, sente ora che la direzione gli sfugge irrimediabilmente di mano. Ma Mazzini s'inganna a partito se crede di poter ancora trattenere i lavoratori italiani dall'unirsi con i compagni delle altre nazioni, con l'offrir loro, anzi tentando loro d'imporre un sistema che pretenderebbe di conciliare gli opposti: l'autorità divina e la libertà umana; la ragione e la fede.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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