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      Saverio Friscia, abbiam visto, pur polemizzando contro Mazzini, serba verso di lui un grande rispetto. Poiché non dimentica che Mazzini è «il primo che mi ha insegnato a pronunciare con emozione il santo nome d'Italia»(594).
      Uno dei piú intimi amici di Bakunin e dei piú fervidi internazionalisti - il Gambuzzi - ha partecipato, nel 1864, al Congresso operaio di Napoli, nel quale si è fatto promotore di un indirizzo a Mazzini.
      Celso Cerretti, che diverrà poi una delle colonne dell'Internazionale nelle Romagne, intermediario fra Bakunin e Garibaldi, è stato anch'egli un convinto mazziniano(595), e come lui Francesco Natta, organizzatore delle sezioni internazionaliste toscane dopo il 1872(596), Leoncavallo, direttore del napoletano «Il Motto d'Ordine», che diventa internazionalista fin dal novembre 1871; Fanelli; Piccioli-Poggiali, internazionalista fiorentino(597); Francesco Piccinini di Lugo, ucciso nel maggio '72, pare, da mazziniani(598); Vincenzo Pezza, uno dei piú battaglieri internazionalisti lombardi, che, il 9 giugno 1871, scrive sul «Gazzettino rosa»: «Da lui [Mazzini] imparammo tutti ancor giovanetti a balbettare il nome di repubblica, e le sue parole scendevano al cuore come una rivelazione, infiammavano i nostri petti, gettavanci nell'anima il germe di quello spirito d'emancipazione che ora ci tormenta l'esistenza».
      E mazziniani prima che internazionalisti sono stati parecchi giornali, come «Il Romagnolo» di Ravenna, «La Favilla» di Mantova, «L'Apostolato» di Catania. «La Campana» di Napoli afferma, il 14 gennaio 1872, che «in quanto ai mazziniani, noi siamo stati fra loro e li conosciamo». «Il Proletario italiano» di Torino scrive il 6 agosto 1872 che a malincuore i suoi redattori hanno dovuto schierarsi avversi a Mazzini «perché cresciuti a' principî suoi politici, usi a venerarlo siccome il piú grande degli agitatori contemporanei». Non si esagera dunque affermando che i due terzi del contingente internazionalista italiano del 1871-72 provengono dal mazzinianismo.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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