»(606). E «Il Diavolo rosa», di Roma (Mazzini e l'Internazionale, 12-13 agosto): «L'ambizione sta per divorare quel grande filosofo, che consacrò tutta la sua vita alla causa della libertà». «Ed ora? Ei fu!.. La moderna società dichiara, quasi unanimemente, che Mazzini non è piú all'altezza dei tempi. L'Internazionale è un sole - Mazzini è un astro, e muore ogni astro in faccia al Sol»(607). Ciononostante «Il Diavolo rosa», si augura ancora che «mercè l'Internazionale, possa effettuarsi l'alto concetto di Mazzini»; il che fa capire quanto confuse fossero le idee di quel giornale, ma non di quello solo, e sulle dottrine mazziniane e sull'Internazionale stessa.
V'è chi cerca di far opera di conciliazione; e per esempio «Il Satana»(608) di Cesena - 26 agosto - sostiene che il dissenso verte unicamente sulla questione religiosa: Mazzini non può obbligare ogni repubblicano a far professione di fede teistica; ma d'altronde «vorranno i giovani partigiani dell'Internazionale pretendere che G. Mazzini rinunci al suo Dio, che poi non è certo una ridicola divinità come quella del cattolicismo o di qualunque altra religione dogmatica?»(609). «Per ciò che concerne le questioni della proprietà, della famiglia e della nazione almeno da quelli stessi che si dicono internazionalisti non sembra se ne propugni seriamente l'abolizione». Ma subito e risolutamente gli dànno sulla voce i fogli internazionalisti, ripetendo fino alla noia che non dalla parte loro è l'intolleranza, e che d'altronde essi non possono rinunciare alla loro fede.
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