Riderà bene chi riderà l'ultimo e i monarchici vedranno se il giorno, in cui si tratti di andare alle... per la...(684) vi sarà dissenso tra mazziniani e garibaldini, tra deisti e materialisti, tra repubblicani e internazionalisti».
È interessante seguire il contegno del foglio mazziniano «L'Alleanza» di Bologna (fondato il 3 dicembre 1871), diretto da Francesco Pais, un democratico che cerca di conciliare Garibaldi e Mazzini e le due tendenze che loro fanno capo. «L'Alleanza» si trova nel centro stesso del nuovo movimento internazionalista ed è perciò piena di calore nel difendere le dottrine mazziniane, da ogni parte svisate e vilipese: i dissapori che dividono la democrazia sono piú apparenti che sostanziali; fra socialisti e Mazzini non corre gran divario, dappoiché Garibaldi, come internazionalista, ha sconfessato le grottesche negazioni dei comunisti. «Ci sentiamo socialisti - scrive "L'Alleanza" il 2 gennaio 1872 - quanto ogni internazionalista alla Garibaldi; e delle questioni religiose e filosofiche non ce ne occupiamo in omaggio al principio di libertà di coscienza, perocché atei e deisti, materialisti e spiritualisti, tutti possiamo unirci e convenire al raggiungimento dello scopo principale comune». E il 4 gennaio: «In Italia non vi sono né possono essere né mazziniani, né internazionalisti, ma solamente dei repubblicani socialisti perché gl'internazionalisti italiani non hanno nulla di comune colle selvagge teorie d'oltremonte e d'oltremare»; anzi non sanno neppure che sia l'Internazionale per la quale è cominciata «una nuova fase che ci piace chiamare della confusione babelica.
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