Verso la metà di febbraio Engels mandava in Italia un internazionalista italiano, il Regis, che aveva già fatto parte del Consiglio generale, perché si rendesse conto personalmente della situazione e studiasse il modo di controbattere la tenace influenza esercitata da Bakunin(708). Il Regis, che si celava sotto il nome di Péchard, visitò le sezioni di Milano e di Torino, indicendo riunioni nelle quali illustrò i principî e giustificò l'azione del Consiglio generale. Scrisse poi all'Engels (1° marzo) che i risultati del suo viaggio «non sono negativi», pur costretto a riconoscere che tutti gli elementi piú attivi dell'internazionalismo italiano pencolavano irrimediabilmente verso il dissidentismo bakunista. Annunciò inoltre che si andavano costituendo nuove sezioni a Biella, a Pinerolo, ad Alba, a Sampierdarena(709).
Vincenzo Pezza fondava a Milano, il 16 febbraio, un giornaletto internazionalista d'estrema sinistra, «Il Martello»(710). Il 18 febbraio si riuniva a Villa Gambellara (Ravenna) un comizio internazionalista, presenti 11 sezioni e gruppi della Romagna(711). Il 26 febbraio i membri della Associazione democratica di Macerata scrivevano al giornale «L'Anticristo», in questi termini: «Abolizionisti d'ogni principio autoritario, siamo per l'Internazionale, ed internazionali puri non ci piegheremo a qualunque accenni di assorbir comando e direzione»(712).
Nello stesso mese di febbraio altre sezioni si costituivano a Siena, a Fano, a Mantova, a Palermo(713).
Mentre si occupava della organizzazione dell'Internazionale in Italia, Bakunin(714) non trascurava di proseguire, sul terreno teorico, la sua campagna antimazziniana(715).
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