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      .. l'ultimo di quella che muore... Mandiamo a voi, martiri e apostoli dell'emancipazione sociale, un saluto, un abbraccio fraterno e una promessa che non morrà»(744).
      I congressisti di Bologna affermarono anche l'immensa importanza della propaganda nelle campagne. Bisogna qui ravvisare la suggestione di clamorosi recenti avvenimenti. Cessata ogni eco dei moti del 1869, i contadini avevano cominciato a dare qua e là i segni di un nuovo orientamento spirituale. Nel marzo 1871 era scoppiata una agitazione tra i contadini di Oggiono (Como), i quali avevano costituito una società agraria, allo scopo di migliorare le condizioni delle classi rurali. Il governo aveva perseguitato in ogni maniera tale società, la quale - sembra - s'informava a principî molto avanzati, sostenendo anche il diritto dei lavoratori della terra a una compartecipazione nella proprietà del suolo. In seguito a tali persecuzioni e ad arresti ritenuti arbitrari, i contadini di Oggiono dichiararono lo sciopero che si prolungò per qualche settimana senza dar luogo peraltro a incidenti degni di nota; l'autorità si limitò a mandar truppe sul luogo(745). Tra il marzo e il luglio si verificarono invece gravi tumulti tra i contadini a Cavarzere e ad Adria (Polesine), in seguito all'applicazione della legge che reprimeva gli abusi del vagantivo; vennero sedati con la forza, ed operati moltissimi arresti. Altri disordini si verificarono a Ostiglia (Mantova), a Geranzano (Milano) dove i braccianti si presentarono ai proprietari, reclamando un aumento di salario e non ristettero da violenze, a Frascati(746). A Sulmona, nell'agosto 1871, s'ebbe a deplorare una sollevazione di contadini contro gli esattori della tassa sul macinato(747). Disordini preoccupanti dovuti alla disperata miseria e disoccupazione dei braccianti si verificarono nel Polesine, nell'aprile 1872(748). A Ronco Canneto (Parma), il 9 aprile, duecentocinquanta risaioli abbandonarono il lavoro e, recatisi in una vicina risaia dove lavoravano dei braccianti venuti da Reggio, li costrinsero con minacce ad allontanarsi.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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