I carabinieri arrestarono i promotori dei disordini(749). Nei mesi successivi i tumulti si fecero piú frequenti e piú gravi.
Mazzini era morto. Ma non per questo cessavano le violenti polemiche tra mazziniani e internazionalisti, anzi s'invelenivano, acuendosi nei mazziniani il risentimento contro quanti ritenevano responsabili di avere avvelenato gli ultimi giorni di vita del maestro. Dalle polemiche si passò ben presto, nelle province dove piú viva era la passione per la lotta politica, alle risse e alle violenze personali; il 19 marzo, a Ravenna, nacque un conflitto sanguinoso tra mazziniani e internazionalisti(750); agli ultimi dello stesso mese, a Bologna, il notissimo mazziniano Antonio Fratti si batté in duello con un giovane internazionalista(751).
Il 5 aprile 1872, felice dello sviluppo preso dall'internazionalismo in Italia, Bakunin scriveva una lettera allo spagnolo Francisco Mora, che è un esplicito riconoscimento del notevole vantaggio venuto all'Internazionale dalla morte di Mazzini: «Voi sapete senza dubbio che in Italia in questi ultimi tempi l'Internazionale e la nostra cara Alleanza hanno preso un grandissimo sviluppo. Il popolo, tanto delle campagne che delle città si trova in una condizione tutt'affatto rivoluzionaria, cioè economicamente disperata e le masse cominciano a organizzarsi in una maniera molto seria, i loro interessi cominciano a divenire idee. Finora, ciò che era mancato all'Italia non erano gl'istinti ma precisamente l'organizzazione e l'idea.
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