Carlo Cafiero, di fresco convertito al bakunismo(765) venne acclamato presidente dell'importante congresso, il giovanissimo Andrea Costa ne fu il segretario(766). I congressisti dichiararono costituita la Federazione italiana dell'Internazionale; avvertendo che coll'aggettivo italiana non volevano intenderla limitata nei confini della nazione (ciò che avrebbe avuto un significato contrario al loro ingenuo e radicale internazionalismo), ma porre una semplice distinzione categorica. Si schierarono compatti per Bakunin e la causa dell'Internazionale autonomista contro il Consiglio generale di Londra, che aveva tentato imporre «a tutta l'Associazione internazionale dei lavoratori una dottrina speciale, autoritaria che è precisamente quella del partito comunista tedesco»; dottrina che era «la negazione del sentimento rivoluzionario del proletariato italiano». E, nel mentre che rompevano ogni solidarietà col Consiglio generale di Londra, «affermavano tanto piú la solidarietà economica con tutti gli operai». Si rifiutarono altresí d'intervenire al Congresso generale dell'Internazionale, indetto pel settembre 1872 all'Aja, convocandone invece uno antiautoritario a Neuchâtel.
Il congresso s'intrattenne anche sulla questione dello sciopero, dichiarandolo poco utile dal punto di vista economico, ma fecondissimo per svolgere il sentimento di solidarietà fra i lavoratori; e si chiuse, inviando un indirizzo di plauso e di saluto a Bakunin, «all'infaticabile campione della rivoluzione sociale»(767).
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