Col Congresso di Rimini la crisi del mazzinianismo si aggravava: non piú si aveva a che fare con pochi giovani dalla testa calda, ubriacati dalla Comune; ma con un organismo battagliero e bene ordinato.
Se il nucleo dirigente delle sezioni era costituito da elementi intellettuali, la loro forza - e la minaccia che rappresentavano per l'ordine sociale - era costituito dagli operai e dagli artigiani, che vi si iscrivevano sempre piú numerosi e che nella lotta di classe riponevano ormai ogni loro speranza(768).
In poco piú di un decennio, le condizioni dell'ambiente sociale in Italia si erano profondamente mutate.
Il tentativo fatto da Mazzini per interessare i ceti medi alla questione operaia e risolverla con la collaborazione della borghesia era fallito per deficiente attività sua o per insufficienza intrinseca. Il materialismo si era largamente infiltrato nella gioventú colta. Lo sviluppo industriale, con le inevitabili crisi iniziali, trasformava l'artigianato in proletariato e determinava la formazione sempre piú evidente di un sentimento classista. Sulla scena delle lotte economiche andavano affacciandosi le masse agricole, rigenerate dall'emigrazione, dalla leva, dalla sempre piú diffusa istruzione. Un modesto giornale, «La Plebe», andava coltivando il primo e quasi unico germoglio del socialismo evoluzionista(769). «Bignami - scriveva Engels il 2 novembre 1872 - è il solo individuo che abbia preso il nostro partito in Italia... Abbiamo il suo giornale in mano nostra. Ma si trova nel bel mezzo degli "autonomisti" e deve prendere ancora qualche precauzione»; e il 16 novembre: «Guardate se non sarebbe possibile di mandarmi pieni poteri per l'Italia.
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