(66) Né cessò di promuoverne negli anni successivi, come si rileva dai suoi bilanci. Nel 1859-61 le uscite per gli scioperi ammontarono a L. 603; nel 1862 a L. 63; nel 1863 a L. 100; nel 1864 a L. 84; nel 1865 a L. 167 (Origini, vicende e conquiste delle organizzazioni operaie aderenti alla Camera del lavoro di Milano, Milano 1909, p. 257; Unione nazionale mutua miglioramenti d'ambo i sessi [sic] fra i lavoratori in nastri ed affini, Milano, p. 5).
(67) Nel febbraio i tipografi avevano presentato ai proprietari alcune proposte di miglioramenti; in seguito al loro rifiuto di esaminarle, avevano dichiarato lo sciopero (in numero di seicento). L'autorità se n'era vivamente preoccupata, temendo che l'agitazione celasse intenti reazionari; poi, tranquillizzatasi, aveva designato due arbitri per dirimere la controversia. Gli operai intanto costituirono la Società degli artisti tipografi (28 marzo) e, con la promessa da parte dei proprietari di esaminare le proposte, tornarono al lavoro. I proprietari presentarono delle controproposte, che vennero accettate, e che portavano a un piccolo miglioramento di salario; ma poco a poco - profittando della debolezza degli operai - si tornò all'osservanza delle vecchie tariffe. Origini, vicende ecc. cit., p. 129; FEDERAZIONE ITALIANA DEI LAVORATORI DEL LIBRO, Relazione stor. mor. fin. sulla sezione impress. di Milano, Milano 1903, pp. 9 sg.
(68) Il lavoro notturno dei panettieri in Milano, Milano 1907, pp. 27 sg. L'idea non cadde. Negli anni seguenti leghe di questo genere vennero fondate in varie città d'Italia, con lo scopo di garantire un minimum di lavoro a tutti i soci, imponendo i turni di lavoro.
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