(121) 1° ottobre 1861.
(122) 18 ottobre 1861.
(123) «La Nuova Europa», 21 novembre 1861.
(124) Guerrazzi scrive sulla «Nuova Europa», 15 dicembre 1861, che le ragioni dell'atteggiamento di Mauro Macchi devono ricercarsi nel fatto che «il fu Minghetti (ministro nel gabinetto Ricasoli) gli negava il passo gratuito in terza classe su le ferrovie di Stato agli operai, laddove non si fossero astenuti da trattare di negozi politici al IX Congresso».
(125) GUERRAZZI, Il Macchi accusa, Genova 1861; P. SBARBARO, Le societą operaie e la politica, Firenze 1861; S. BOLDRINI, Brevi cenni sul Congresso IX, in Firenze ecc., Vigevano 1861; GRILENZONI, Gli operai e la politica, Milano 1861.
Il Grilenzoni, bella figura di mazziniano oggi ingiustamente dimenticata, mette in guardia gli operai contro il troppo affettuoso interessamento degli uomini di destra. «Il segnale č stato dato su tutta la linea, e dalle sfere superiori č disceso l'ordine di fare in modo che dalle societą operaie venga esclusa la politica... Se la cosa fosse possibile, i detentori dell'autoritą li pareggierebbero [i proletari] a uno stuolo di capponi o ad un parco di montoni all'ingrasso». Č interessante conoscere il giudizio che del Congresso di Firenze dą, nel 1868, un moderato intelligente, il de Cesare. «Gli operai nostri - egli scrive nel suo volume su Le classi operaie in Italia, Napoli 1868 - sono stati fin qui dei facili comodini in mano di pochi figuri, venuti su a dozzina nei casi italiani ed europei del 1848 e del 1860. Costoro, non avendo nulla da perdere e tutto da guadagnare, andavano per le cittą nostre piś importanti promuovendo congressi operai, i quali, formati sempre degli stessi individui, si mutarono in teatri gratuiti di buffonerie tribunizie.
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