(233) Briefwechsel cit., vol. III, p. 233.
(234) Verbali citati e Briefwechsel cit., vol. III, p. 248. Nella seduta di consiglio del 25 aprile 1865 viene eletto consigliere un italiano: Salvatella. Ignoro se fosse in relazione con Mazzini.
(235) A. SAFFI, Cenni biografici e storici a proemio del testo, in G. MAZZINI, SEI cit., vol. XVII, p. XII. La lettera è datata soltanto 26 aprile; il Saffi la attribuisce al 1865 e certamente con ragione.
(236) Briefwechsel cit., vol. III, p. 248.
(237) Qualche dato biografico: nasce nel 1814 a Priamukino, fra Mosca e Pietroburgo. Percorre una breve carriera d'ufficiale che è sufficiente però a disgustarlo dalle armi. Datosi a studi filosofici, passa in Germania, dove segue assiduamente lezioni e pubblica qualche saggio. Preferisce Fichte e Hegel; quest'ultimo esercita su di lui una decisiva influenza. Dal '44 al '47 è a Parigi (vi conosce Proudhon e Marx). Espulso di Francia, ripara nel Belgio. Scoppiata in Francia la rivoluzione di febbraio, vi torna e lavora instancabilmente a prolungare lo stato rivoluzionario. Piú tardi, nel giugno, è in Germania dove partecipa alla insurrezione di Praga. Nel '49 è a Lipsia; quindi, a Dresda, capeggia l'insurrezione del maggio. Arrestato, consegnato all'Austria, condannato a morte, consegnato alla Russia (1851), la fortezza lo ospita fino al '57. Dalla Siberia dove vien deportato riesce a evadere nel '61 e sulla fine dell'anno, dopo un mezzo giro del mondo, approda a Londra. La sua attività si centuplica nella terra classica della libertà: il problema slavo lo assorbe completamente.
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