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      Vorrebbe rovesciare il governo russo ed espropriare i proprietari, perciò si tiene in contatto coi rivoluzionari russi. Nel '62 lo troviamo fervido animatore dell'insurrezione polacca, nel '63 crede prossima la sollevazione dei contadini in Russia e - compiendo un viaggio in Isvezia - cerca di far propaganda. Deluso per non avervi trovato quella febbre d'entusiasmo che lo divora torna a Londra. Ai primi del '64 si dirige in Italia. Con quest'anno, Bakunin si dà tutto alla causa del socialismo rivoluzionario. Rivoluzionario egli era sempre stato, fin dal tempo della sua studiosa giovinezza; ma non sempre il problema sociale era stato in cima dei suoi pensieri né sempre lo aveva considerato - come dal '64 in poi - al di fuori e al di sopra dei singoli problemi nazionali. Fino al '67 l'attività socialista del russo si svolge piú o meno segretamente: chiara e palese, invece, dal '67 alla morte (1876).
      (238) M. BAKUNIN, Œuvres, 6 voll., Paris 1907-13.
      (239) La massima parte delle opere di Bakunin nacque in forma di lettere ad amici: egli teneva con innumerevoli amici una colossale corrispondenza che esauriva quasi la sua attività letteraria. Sovente accadeva che, prendendo egli lo spunto da un meschinissimo fatto contingente, e ponendosi a scrivere una lettera di carattere informativo, la fluidità della penna e la vasta se non profonda coltura gli prendessero la mano; la lettera si estendeva, s'ingigantiva, dal fatto contingente passava ad altri piú generali, e ai problemi teorici, ed ai sommi principî. S'intende che, a questo modo, finiva per varare uno scritto senza proporzioni, inorganico, nel quale ad alcuni punti rigorosamente sviluppati e chiariti si contrapponevano altri, appena appena accennati.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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