Chi meno possiede paghi di piú!... Ma che importa se ridestansi tumulti? abbiamo soldati, abbiamo cavalli, cannoni, baionette; se non volete morir di fame morirete di piombo... Tutto questo mentre ferve in piazza la rivolta, mentre le masse contadine percorrono imponenti e furibonde la provincia».
(400) Aspromonte-Mentana ecc. cit., p. 139.
(401) Il fatto che i moti non si sono estesi alle città basterebbe di per sé, com'è evidente, a escludere ogni partecipazione del partito repubblicano.
(402) Cfr. il discorso dell'onorevole Donati alla Camera, 25 gennaio 1869; Rendiconti cit., p. 8970.
(403) 21 gennaio 1869.
(404) Seduta del 21 gennaio 1869, Rendiconti cit., p. 8845.
(405) Scrive «L'Ancora», Bologna, 30 gennaio 1869, in un articolo intitolato La paura del socialismo alla Camera dei deputati: «L'onorevole Torrigiani ha ben ragione di essere spaventato di questo nuovo sintomo; che alla fine contro le masse furibonde e sospinte dalla disperazione e dalla fame, mal reggono le baionette ed i cannoni... Un gelido orrore invade le ossa alla parola socialismo: ma quale provvedimento hanno preso o vanno prendendo i rigeneratori d'Italia per salvarla da questa catastrofe?» Di chi la colpa? di voi «che dieci anni sono non facevate che aizzare quelle masse medesime contro il papa e tutti gli altri sovrani d'Italia; voi che chiamavate sante le rivoluzioni, le disobbedienze alle leggi». Inutile sperare di poter ristabilire il principio d'autorità: «Sforzi inutili! Voi avete gettato le basi del piú spaventevole socialismo e le avete gittate confiscando le proprietà della Chiesa, le proprietà dei poveri, asciugando senza misericordia le tasche dei contribuenti.
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