27 novembre 1869. Articolo sull'assesto postrivoluzionario. Č ispirato alla dottrina di Bakunin: gli odierni borghesi lavoreranno nella nuova societą come tutti gli altri cittadini. In caso d'incapacitą al lavoro, caso facilissimo, «non avendo essi appreso a servirsi delle loro dieci dita, eh via!... rilasceremo loro polizzini per la zuppa».
23 gennaio 1870. Articolo inneggiante all'Internazionale.
(453) Relazione sulla sezione napoletana ecc. cit.
(454) Relazione sulla sezione napoletana ecc. cit.
(455) L'episodio č narrato da Andrea Giannelli, nella lettera gią citata al Nettlau (Michael Bakunin ecc. cit., II, p. 380). Bakunin scriveva a Ogarėv, il 7 gennaio 1870: «Sembra che il vecchio [Mazzini] sia di nuovo a Lugano... Si capisce, che io ai suoi occhi sono un eretico pericoloso, che ha fatto molto male all'Italia...» Ibid., p. 380.
(456) Ibid., p. 382. Il 22 aprile 1870, trovandosi a Milano, Bakunin scriveva a Bellerio: «... bisognerą che faccia visita a Quadrio e alla "Unitą"» (ibid., III, p. 624).
(457) Verbali del Consiglio Generale citati: M. NETTLAU, Errico Malatesta ecc. cit., p. 47.
(458) Relazione sulla sezione napoletana ecc. cit.
(459) Una di queste carte, secondo la Relazione sulla sezione napoletana ecc. cit., «rivelava francamente alle classi laboriose chi erano i loro mortali nemici, e dal guardia-campestre e dal sindaco, fino al primo ministro ed al re faceva solo una filza. Allora la magistratura credette aver trovato quanto le occorreva per sterminare l'Internazionale; la stampa salariata diede fiato alle sue trombe.
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