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      Non piú ricchi e poveri» (Manifesto ai lavoratori delle campagne). Vuole anche «l'autonomia assoluta della Comune estesa a tutte le località della Francia»; non piú «centralizzazione dispotica, inintelligente, arbitraria e onerosa»; vuole assicurare a ogni francese «il pieno esercizio delle sue facoltà e delle sue attitudini come uomo cittadino e lavoratore» (Dichiarazione al popolo francese, 19 aprile 1871). Questo in teoria. In pratica, i provvedimenti piú audaci presi dalla Comune furono i seguenti: abolizione della coscrizione - condono provvisorio degli affitti - espropriazione degli opifici abbandonati, previo indennizzo ai proprietari - determinazione del massimo degli stipendi in seimila franchi annui - restituzione gratuita dei pegni depositati al Monte di pietà fino a un valore di venticinque franchi.
      (484) Il 29 febbraio 1871, per iniziativa di Mazzini, si fonda a Roma «La Roma del Popolo», «pubblicazione settimanale di filosofia religiosa, politica, letteratura». La dirige Giuseppe Petroni con l'aiuto di Ernesto Nathan; vi collaborano, tra gli altri, Campanella, Lemmi, Pantano, Quadrio, Saffi, Tuveri, Bresca. Dalle colonne di questo giornale, che morirà con lui (ultimo numero il 21 marzo 1872), Mazzini combatte le sue ultime battaglie contro la Comune di Parigi e l'Associazione internazionale.
      (485) Il Comune di Francia, in «La Roma del popolo», 26 aprile 1871 (SEI, vol. XVII, pp. 9-10). L'articolo comparve anche in estratto sotto il titolo di La Roma del popolo agli operai.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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