(486) Sul manifesto del Comune di Parigi, in «La Roma del Popolo», 3 maggio 1871 (SEI, vol. XVII, p. 13).
(487) Ibid., pp. 13-14.
(488) Il Comune e l'Assemblea, in «La Roma del Popolo», 15, 21, 28 giugno 1871 (SEI, vol. XVII, p. 24).
(489) Il Comune di Francia cit., p. 6.
(490) Altrove (Sul manifesto del Comune di Parigi cit., p. 15): «Ordinamento siffatto è a un dipresso... l'ordinamento dei Galli anteriore ai benefici della conquista romana».
(491) Il Comune di Francia cit., p. 7.
(492) Ibid.
(493) Il Comune di Francia cit., p. 4. Su sette numeri della «Roma del Popolo» (dal 10 maggio al 30 luglio 1871) Mazzini - con la serie di articoli Sulla Rivoluzione francese del 1789 - tentò altresí, riprendendo un vecchio pensiero da lui già esposto nel 1835, di negare l'importanza della Rivoluzione francese come iniziatrice di una nuova epoca e di dimostrare che ormai il progresso dei popoli risiedeva nella emancipazione dalla influenza francese.
(494) Il Comune di Francia cit., p. 2.
(495) Lettera del maggio 1871; RICHARDS, op. cit., III, p. 276.
(496) «Il Gazzettino rosa», fondato a Milano nel 1867 come foglio umoristico, si era trasformato in giornale politico nel 1870; diretto da Achille Bizzoni, garibaldino, nel 1871 era diventato uno dei quotidiani piú diffusi tra i democratici, anche fuori di Lombardia. Tra i suoi collaboratori van rammentati Burbero (Vincenzo Pezza), che influí molto sul suo progressivo orientarsi a sinistra (verso l'Internazionale), Antonio Billia, Giacomo Raimondi, Carlo Tivaroni, Egisto Bezzi e il Cavallotti.
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